Oltre Teatro | Dmag
La Passione di Amalia De Bernardis
a cura di Antonio RacitiHo conosciuto Amalia De Bernardis tra le righe pressate di una conversazione virtuale un tempo impossibile. Riporto le sue parole per come le ho lette: il racconto affascinante di una passione che pulsa viva per l'arte.
LE ORIGINI
Sono nata nel 1984, in una cittadina calabrese di nome Cosenza, un miscuglio di case ai piedi di rovine Normanne, di vicoli stretti e ripidi che portano al fiume dove si nasconde il grande tesoro del re caduto in guerra. Sono cresciuta tra i richiami della montagna troppo vicina e accogliente e i sogni di mari aperti e sconfinati.
Sono nata nel 1984, in una cittadina calabrese di nome Cosenza, un miscuglio di case ai piedi di rovine Normanne, di vicoli stretti e ripidi che portano al fiume dove si nasconde il grande tesoro del re caduto in guerra. Sono cresciuta tra i richiami della montagna troppo vicina e accogliente e i sogni di mari aperti e sconfinati.
IL FUOCO DI SANT'ANTONIO
La penna ha fatto capolino nella mia vita all'età di quattordici anni, ero sospesa e ammaliata dalla cultura liceale che ho assorbito profondamente sin dai primi mesi di scuole superiori.
Si respirava aria viziata. Di un'arte scadente, popolare, nel senso più negativo del termine. Ma la filosofia degli animi era rigorosa nella ricerca del cambiamento. Sono stati anni di musica e di letture.
Il teatro mi é giunto inaspettato, ero troppo giovane per lo spiritello Ariel appeso alle travi della tempesta shakespeariana, ma un germe mi si muoveva dentro come il fuoco di Sant'Antonio che le vecchie comari riscontravano in me.
La penna ha fatto capolino nella mia vita all'età di quattordici anni, ero sospesa e ammaliata dalla cultura liceale che ho assorbito profondamente sin dai primi mesi di scuole superiori.
Si respirava aria viziata. Di un'arte scadente, popolare, nel senso più negativo del termine. Ma la filosofia degli animi era rigorosa nella ricerca del cambiamento. Sono stati anni di musica e di letture.
Il teatro mi é giunto inaspettato, ero troppo giovane per lo spiritello Ariel appeso alle travi della tempesta shakespeariana, ma un germe mi si muoveva dentro come il fuoco di Sant'Antonio che le vecchie comari riscontravano in me.
IL TEATRO DI STRADA
Finito il liceo é stata la valigia pronta, fermata Firenze Santa Maria Novella, la Facoltà di Psicologia. Il Teatro Sociale e di Strada e le Botteghe d'arte per imparare a piegare i materiali al mio volere, workshop e laboratori di teatro sperimentale assorbivano la maggior parte del mio tempo.
Poi Bologna mi ha fatto scoprire l'arte contemporanea, il concetto profondo di arte concettuale e di performance.
Ero incapace di scegliere la mia strada dandogli un'unica forma.
LA VISIONE
Solo più tardi ho capito che le forme possono mescolarsi in una sostanza, in un metodo che diventa proprio.
Poi Torino, gli studi con la Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, l'incontro con Paola Tortora mia grande maestra, il Tangram Teatro, i laboratori con Anne Zeonur (teatro della pioggia Siena) e Cristina Castrillo (teatro delle radici di Lugano).
Il viaggio attraverso il corpo: il gesto é stata la visione che ha aperto la strada al mio lavoro.
TORINO
Sono arrivata a Torino per quell'alone di magia che si porta.
La sua arte e i suoi artisti mi hanno accolta con giusta premura ed eguale giusta disciplina.
Dalle urla inaccettabili, ai rimproveri, agli abbracci serrati, al costante timore di non essere capace di superare il troppo noto talento per spingermi in quelle terre inesplorate che solo riesco a chiamare arte.
Finito il liceo é stata la valigia pronta, fermata Firenze Santa Maria Novella, la Facoltà di Psicologia. Il Teatro Sociale e di Strada e le Botteghe d'arte per imparare a piegare i materiali al mio volere, workshop e laboratori di teatro sperimentale assorbivano la maggior parte del mio tempo.
Poi Bologna mi ha fatto scoprire l'arte contemporanea, il concetto profondo di arte concettuale e di performance.
Ero incapace di scegliere la mia strada dandogli un'unica forma.
LA VISIONE
Solo più tardi ho capito che le forme possono mescolarsi in una sostanza, in un metodo che diventa proprio.
Poi Torino, gli studi con la Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, l'incontro con Paola Tortora mia grande maestra, il Tangram Teatro, i laboratori con Anne Zeonur (teatro della pioggia Siena) e Cristina Castrillo (teatro delle radici di Lugano).
Il viaggio attraverso il corpo: il gesto é stata la visione che ha aperto la strada al mio lavoro.
TORINO
Sono arrivata a Torino per quell'alone di magia che si porta.
La sua arte e i suoi artisti mi hanno accolta con giusta premura ed eguale giusta disciplina.
Dalle urla inaccettabili, ai rimproveri, agli abbracci serrati, al costante timore di non essere capace di superare il troppo noto talento per spingermi in quelle terre inesplorate che solo riesco a chiamare arte.
LA REGIA
Poi c'é stato lo strappo.
Un'urgenza profonda di lasciare l'esplorazione dell'attrice e della performer per intraprendere la strada difficilissima della costruzione registica.
Nel 2010 ho fondato la mia compagnia Cantiere Altrigo, che oggi conta sette creature.
CANTIERE ALTRIGO
Sempre nel 2010 si é approdati alla messa in scena della creazioneSHAKE(her)SPEAR(e?), una performance/ spettacolo che riprende Shakespeare dalle didascalie per portarlo al punto più ostinato e nascosto dei suoi scritti.
Un percorso fisico, umano, teatrale, di profonda commozione interiore.
La ripetitività del gesto, l'ossessione della parola smostrata, l'assoluta assenza di recitazione, l'abbattimento di una qualunque sorta di linguaggio spiegato o rappresentato allo spettatore, la spietata scelta di un solo momento dell'intera opera tratta in analisi, per la costruzione intera della partitura fisica e vocale.
DIE MAUER
Nutro un profondo dualismo nei confronti dei Murazzi di Torino, trovo che natura e mano umana abbiano fatto un lavoro eccellente, e questo mi rilassa.
Ma poi li vedo concedersi solo in nottate frettolose e sbronze e questo mi fa veramente arrabbiare.
Feci il mio spettacolo al Magazzino di Giancarlo, non potevo non vedere un futuro artistico scritto su ogni pietra che lo compone, non potevo non provare a portare il teatro dove questo é citato solo tra le parole domenica e ridere.
Da qui un progetto presentato allo staff del Magazzino di Giancarlo, oggi Magazzino sul Po, che prevedeva un anno di Teatro Sperimentale: è nata Die Mauer, rassegna di teatro sperimentale.
QUEL "MAGAZZINO SUL PO"
Da Novembre a Luglio 2012 ogni venerdì alle ore 21.30 una compagnia italiana sale sul palco del Magazzino.
Facciamo ancora fatica ad avere una partecipazione costante.
É difficile far capire alla gente che i Murazzi funzionano anche dalle 18.00 del pomeriggio, che alcuni degli spazi stanno diventando una alcova dove gli artisti si ritrovano e si incontrano.
Lo scambio che avviene dagli incontri artistici crea una rete, un mormorare, uno continuo tenersi in contatto, un confrontarsi sui lavori: importante, anzi fondamentale in questo oggi burrascoso.
Poi c'é stato lo strappo.
Un'urgenza profonda di lasciare l'esplorazione dell'attrice e della performer per intraprendere la strada difficilissima della costruzione registica.
Nel 2010 ho fondato la mia compagnia Cantiere Altrigo, che oggi conta sette creature.
CANTIERE ALTRIGO
Sempre nel 2010 si é approdati alla messa in scena della creazioneSHAKE(her)SPEAR(e?), una performance/ spettacolo che riprende Shakespeare dalle didascalie per portarlo al punto più ostinato e nascosto dei suoi scritti.
Un percorso fisico, umano, teatrale, di profonda commozione interiore.
La ripetitività del gesto, l'ossessione della parola smostrata, l'assoluta assenza di recitazione, l'abbattimento di una qualunque sorta di linguaggio spiegato o rappresentato allo spettatore, la spietata scelta di un solo momento dell'intera opera tratta in analisi, per la costruzione intera della partitura fisica e vocale.
DIE MAUER
Nutro un profondo dualismo nei confronti dei Murazzi di Torino, trovo che natura e mano umana abbiano fatto un lavoro eccellente, e questo mi rilassa.
Ma poi li vedo concedersi solo in nottate frettolose e sbronze e questo mi fa veramente arrabbiare.
Feci il mio spettacolo al Magazzino di Giancarlo, non potevo non vedere un futuro artistico scritto su ogni pietra che lo compone, non potevo non provare a portare il teatro dove questo é citato solo tra le parole domenica e ridere.
Da qui un progetto presentato allo staff del Magazzino di Giancarlo, oggi Magazzino sul Po, che prevedeva un anno di Teatro Sperimentale: è nata Die Mauer, rassegna di teatro sperimentale.
QUEL "MAGAZZINO SUL PO"
Da Novembre a Luglio 2012 ogni venerdì alle ore 21.30 una compagnia italiana sale sul palco del Magazzino.
Facciamo ancora fatica ad avere una partecipazione costante.
É difficile far capire alla gente che i Murazzi funzionano anche dalle 18.00 del pomeriggio, che alcuni degli spazi stanno diventando una alcova dove gli artisti si ritrovano e si incontrano.
Lo scambio che avviene dagli incontri artistici crea una rete, un mormorare, uno continuo tenersi in contatto, un confrontarsi sui lavori: importante, anzi fondamentale in questo oggi burrascoso.
OLTRE TEATRO
Il mio Teatro sarebbe un'altra forma di civiltà probabilmente.
Un'altra comunicazione, altro credo, altra coscienza.
Sarebbe ovunque e tutti i giorni. Una materia scolastica, un libro di testo obbligatorio.
Sarebbe un Cantiere aperto di ricerca costante e crescente, un incontro di esseri umani sempre pronti alla domanda.
Un nome? Credo Oltre.
Il mio Teatro sarebbe un'altra forma di civiltà probabilmente.
Un'altra comunicazione, altro credo, altra coscienza.
Sarebbe ovunque e tutti i giorni. Una materia scolastica, un libro di testo obbligatorio.
Sarebbe un Cantiere aperto di ricerca costante e crescente, un incontro di esseri umani sempre pronti alla domanda.
Un nome? Credo Oltre.
Amalia De Bernardis si occuperà della direzione artistica del Festival d'Arte Contemporanea che si terrà a Torino negli spazi off Murazzi, lato sinistro, nel periodo dal 5 all'11 Marzo 2012.
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